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Un viaggio, un progetto, un movimento, un sogno. Ecomulo Tornano i Grani Antichi, Terra e Libertà. In groppa ai muli nelle campagne Siciliane, lungo vecchi sentieri, per porre sotto i riflettori il recupero del territorio, della memoria agricola, delle antiche sementi, della nostra identità, economia e salute, nel rispetto dell’ambiente e della legalità.

Ecomulo. Tornano i Grani Antichi, Terra e Libertà

Torna Ecomulo, per dare notizia e risalto, e tornano soprattutto i grani antichi: eccoli nuovamente riempire i campi, ricostruire paesaggi, arricchire la biodiversità di un’agricoltura ridotta a poche specie super selezionate e modificate. E’ una rivoluzione silenziosa quella di questi ultimi anni in Sicilia, che ha di nuovo restituito libertà, salute, identità. Uno spettacolo che toglie il fiato: “Senatore Capelli, Timilìa, Maiorca, Russello, Monococco, Saragolla, Gentil Rosso, Verna, Rieti…” tutte varietà altamente digeribili e con poco glutine.

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Abbiamo abbandonato il nostro concetto di qualità, l’utilizzo dei fitofarmaci in agricoltura ha ucciso la biodiversità, il terreno si è trasformato in un sistema produttivo di distruzione di massa, la globalizzazione del cibo ed alimentare ha significato schiavitù. Dalla celiachia alle intolleranze, dal diabete all’ipertensione, ai problemi cardiovascolari, il sistema immunitario è messo a dura prova dalle sostanze che il nostro corpo assume quotidianamente.

Proponendo una via alternativa a quella del mercato e delle multinazionali, questi contadini che stanno passando al biologico e al recupero delle sementi locali, crescono di giorno in giorno, si associano, mettono in piedi filiere alimentari e fanno cultura, oltre che coltura. I grani antichi si seminano con miscugli di sementi, sono variegati e questo rende la qualità della spiga più resistente e anche la terra più produttiva. Sono tecniche che risalgono a mille anni fa. Il primo anno si semina e raccoglie discretamente, ma il secondo e il quarto anno la produzione subisce incrementi significativi. Il ritorno all’agricoltura naturale e la domanda di prodotti di qualità, all’autodeterminazione, potrebbero mettere le ali alla nostra produzione, influire notevolmente sul nostro benessere psico-fisico, sul nostro ambiente. La biodiversità è  foriera di sostenibilità economica e ecologica.

Contro l’agrobusiness, la finanza, le multinazionali, bisogna tornare a custodire il “seme non modificato“, per il rispetto e salvaguardia delle unicità, come garanzia di cibo buono e sano per tutti. La salvaguardia della Biodiversità agricola è uno dei più importanti atti nei confronti delle prossime generazioni. Bisogna riconoscere nella Terra e nei semi antichi il bene comune, l’unico garante della nostra vita e sopravvivenza, alla pari di un Nuovo Umanesimo.

Ecomulo 2016